Regione Emilia-Romagna una Big-Data Community

 In Bologna

Se in passato la forza economica trainante della Regione Emilia-Romagna era rappresentata dai distretti industriali e le loro filiere meccaniche e motoristiche, che la posizionano ancora oggi tra le prime sei aree manifatturiere Europee, in periodo più recente il territorio sta investendo su ricerca e capacità di calcolo, sviluppando una Big Data community capace di rappresentare il 70% della capacità di calcolo scientifico totali nazionali.

 

Dati e superdati, ma soprattutto chi detiene la capacità di supercalcolo, come ci ricorda Patrizio Bianchi, Assessore Regionale alla Ricerca, si posiziona ai vertici dell’industria 4.0 oggi e ancor più in futuro.
Per questo l’obiettivo da raggiungere è sviluppare la cosiddetta Marconi Valley, un traguardo che sancirebbe il ruolo di Bologna e dell’Emilia-Romagna come maggiori hub di ricerca in Europa, rendendo il territorio un punto di riferimento a livello mondiale e favorendo l’attrazione di investimenti, menti e imprese estere con un conseguente rilancio economico.

Intanto quindi, contiamo le strutture già operative su tutto il territorio preparandoci a quelle future su cui si sta lavorando e che già vengono presentate a eventi internazionali come Mipim, con l’obiettivo di promuovere questi progetti.

Partendo da Bologna sede dell’istituto di fisica nucleare con il suo sistema di supercalcolo in uso al Cern di Ginevra, oltre che l’istituto nazionale di astrofisica, il Cnr, l’ente italiano di ricerca sui fenomeni geofisici e vulcanologici, il Cineca e non dimenticandoci di Modena che ospita il laboratorio per le automobili a guida autonoma.

 

Il futuro quindi è 4.0, con Bologna che sarà sede del nuovo Centro Meteo Europeo, e l’idea di instaurare presto una Fondazione, la Big Data for Human Development, promossa dalla Regione, e aperta a tutte le grandi Università europee per capire come affrontare i grandi temi dello sviluppo sostenibile.

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